Cari nonni,
la lettera che vi scriviamo é un pensiero nostalgico carico di affetto, di rispetto, o forse solo un messaggio lanciato lassú per raccontarvi chi siamo, per mostrarvi chi avete lasciato.
San Marino, cinquanta, sessanta o settant’anni dopo la vostra gioventú non é rimasto un paesino di case di pietra e strade di ghiaia, la legna non é una necessitá e la guerra la vediamo nelle vostre foto.
A chi é vissuto di piú, però, dobbiamo anche raccontare che ora non c’é la folla di turisti nei negozi in Cittá, la Pubblica Amministrazione non puó tenere tutti e qualche amico é tornato ad “emigrare”: chi per necessitá, chi perché non sa quello che ha.
Vi guardiamo, cari nonni, perché non ci ritroviamo, questo é un tempo senza metro né misura, dove il giovane é sempre troppo giovane, il vecchio é sempre troppo vecchio, il ricco é ovviamente ladro e il povero é sicuramente un incapace, il saggio cosí noioso mentre lo stupido é irritante.
E tanti urlano.
Qualcuno dice che abbiamo la pancia piena, che non sappiamo faticare, che solo voi siete custodi di tanti sacrifici. Anche se avesse ragione, non potrebbe negare che dentro di noi ci sia il desiderio di diventare prima di tutto uomini e donne rispettabili.
Molto umilmente, cari nonni, crediamo che il nostro Paese abbia enormemente bisogno di grandi cittadini ancor prima di grandi professionisti. Con “grandi” non intendiamo “famosi”, né “capaci di grandi opere”. Con “grandi” intendiamo padri che facciano i padri, madri che facciano le madri, amici che intervengano per il meglio dell’altro, capi che sappiano guidare ed interpretare, professori che “leggano” meglio i ragazzi dei libri, persone che sappiano mantenere una promessa, gente che sappia essere coerente di fronte alla parola data.
La parola, non la firma.
Un Paese con gli attributi é un Paese fatto di cittadini con gli attributi e ciò che riconosciamo in voi, “oltre di qui” prima di noi, é proprio la costanza, il tener duro nella difficoltá.
Speriamo che siate fieri, quindi, se vi prendiamo da esempio, ascoltando le parole di chi vi racconta alle nostre orecchie, assicurandovi che se avevate forte il desiderio di rendere San Marino un posto bello in cui vivere… quel desiderio non é sopito né variato.
Cari figli,
ora scriviamo a voi, spinti da una responsabilità che sentiamo nei vostri confronti, anche se ancora esistete solo nei nostri pensieri. Vorremmo potervi dire che vediamo risplendere il vostro futuro, che le basi per le vostre vite sono più che solide, ma questo in realtà dipenderà solo da quanto saremo in grado, noi tutti, di rimboccarci le maniche.
Come potremo accendere l’attaccamento al posto in cui nascerete? Come potremo sperare che abbiate la voglia di spendervi per questi 61km quadrati di terra anziché per i soldi che possono transitarci sopra?
Sono solo alcune delle domande che alle volte sorgono fra noi immaginandovi.
Ci piacerebbe che poteste crescere con un’idea forte delle vostre radici, studiando a scuola il significato ed il valore delle Istituzioni, partecipando voi stessi alla creazione del vostro futuro.
Vorremmo poteste continuare a girare il Paese a qualsiasi ora, con la tranquillità che abbiamo sempre avuto, così come vorremmo aveste un sostegno nei momenti più complicati della vita. Già, perché gli aspetti economici e finanziari di cui in questi anni ci dobbiamo preoccupare sono sicuramente importantissimi, ma il sostegno alle famiglie e la loro sicurezza non sono certo da meno.
Siamo consapevoli che il mondo, ma ancor meglio l’uomo, si erge sulla speranza. Finché abbiamo anche la più piccola speranza di farcela, di migliorare, siamo spinti a combattere. Ed è questo il sostegno di cui parliamo: vorremmo poteste avere uno Stato in grado di alimentare la speranza, la voglia di crescere e progredire, in qualsiasi situazione vi troviate.
Cari figli, non sappiamo quale sarà il vostro posto nella società, ma l’impegno che ci assumiamo è quello di lottare ogni giorno per rendere San Marino un posto bello in cui vivere.
DOMANI – Motus Liberi